Chi è più libero, un uccello o un fiore?
È il fiore, è il legame alla terra che ci rende liberi, risponde Reb Zalé.
Accade che anche gli alberi e le foreste volino. È la leggiadria di un sogno in 5 dimensioni.
Le
opere dell'artista coreano Son Bong Chae si vivono passeggiando avanti e
indietro, a destra e sinistra. Sono paesaggi affabulatori che possono
essere vissuti solo in 3 dimensioni: circondandoli, passeggiandoli;
aggiungi un'altra dimensione, quella temporale: è necessario
trascorrerli; ecco che sorge la 5 dimensione: è la memoria, il sogno, la
natura trasportata contro natura a galleggiare su nuvole che non
appartengono alla terra, ma neanche al cielo. Appartengono alla
tradizione, alla paziente mano creatrice di chi dipinge foglia dopo
foglia, lastra dopo lastra (ogni opera è composta da 5 lastre di
policromato pazientemente dipinte e sovrapposte) in una sequenza che
sbiadisce i contorni netti, e riporta alla storia di un paese diviso, la
Corea, o alla questione dell'appartenenza, come suggeriscono i titoli
"Migrants". È natura, è paesaggio,
che sgorga dall'impalpabile bisogno di superare ogni barriera e
confine. Opere bellissime che non permettono di essere capite se non
vissute.
"Migrants"
di Bong Chae Son è in mostra alla Galerie Michael Schultz Berlin dal 12
maggio al 16 giugno 2012 (Mommenstraße 34, 10629 Berlin)
www.galerie-schultz.de
scritto a Berlino (maggio 2012) da: Caterina Benincasa
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