viernes, 18 de mayo de 2012





Chi è più libero, un uccello o un fiore? 
È il fiore, è il legame alla terra che ci rende liberi, risponde Reb Zalé.

Accade che anche gli alberi e le foreste volino. È la leggiadria di un sogno in 5 dimensioni. 
Le opere dell'artista coreano Son Bong Chae si vivono passeggiando avanti e indietro, a destra e sinistra. Sono paesaggi affabulatori che possono essere vissuti solo in 3 dimensioni: circondandoli, passeggiandoli; aggiungi un'altra dimensione, quella temporale: è necessario trascorrerli; ecco che sorge la 5 dimensione: è la memoria, il sogno, la natura trasportata contro natura a galleggiare su nuvole che non appartengono alla terra, ma neanche al cielo. Appartengono alla tradizione, alla paziente mano creatrice di chi dipinge foglia dopo foglia, lastra dopo lastra (ogni opera è composta da 5 lastre di policromato pazientemente dipinte e sovrapposte) in una sequenza che sbiadisce i contorni netti, e riporta alla storia di un paese diviso, la Corea, o alla questione dell'appartenenza, come suggeriscono i titoli "Migrants". È natura, è paesaggio, che sgorga dall'impalpabile bisogno di superare ogni barriera e confine. Opere bellissime che non permettono di essere capite se non vissute. 


"Migrants" di Bong Chae Son è in mostra alla Galerie Michael Schultz Berlin dal 12 maggio al 16 giugno 2012 (Mommenstraße 34, 10629 Berlin)
www.galerie-schultz.de
scritto a Berlino (maggio 2012) da: Caterina Benincasa

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